Alessandro Sciarroni
· Residenza di creazione ·
Alessandro Sciarroni (già Leone d’oro alla Biennale Danza di Venezia 2019), performer, coreografo, regista, in residenza dal 7 al 16 giugno.
La sua ricerca attinge spesso alla memoria e alla tradizione per dare vita a un nuovo e personale segno artistico e creativo: un intrattenimento popolare o una pratica antica vengono restituiti come azione performativa ed esperienza partecipativa che non cercano di attualizzare il passato, ma di rivitalizzarlo facendogli assumere un’identità espressiva inedita.
Ed è proprio per questo che Fabbrica Europa gli ha chiesto di lavorare a un progetto a partire dall’antico gioco del Pallone al bracciale che fa parte della tradizione fiorentina e del Centro Italia, progetto che avrà uno sviluppo e una crescita su due anni per giungere a compimento con una creazione performativa originale nel 2022.
Il Pallone al bracciale, di origini greco-romane, trova il suo maggiore sviluppo in epoca rinascimentale, favorito e praticato da principi, signori e aristocratici. Inizialmente praticato nei cortili dei palazzi nobiliari, si sposta in seguito nelle piazze e nei grandi slarghi delle strade, praticato da borghesi e popolani. Tuttavia, per la necessità di un muro di appoggio laterale, parete di carambola per la palla, gli spazi a ridosso delle mura di cinta cittadine o castellane sono i più adatti.
L’abilità dei giocatori nel controllare e indirizzare con il bracciale (un pesante “manicotto” di legno munito di sette cerchi contornati di punte a piramide smussata) la palla di cuoio, e scagliarla con precisione e vigore da una parte all’altra del rettangolo di gioco, entusiasmava le folle.
Tra fine ‘700 e inizio ‘800, con la costruzione di strutture dedicate (gli sferisteri), la codificazione delle regole, l’organizzazione delle partite e l’affermarsi del professionismo, il gioco diventa sport nazionale, acquisendo fama e popolarità. I giocatori entrano nel cuore degli spettatori e si configurano le caratteristiche dello spettacolo pubblico modernamente inteso.In diverse città italiane, soprattutto in Toscana, Emilia Romagna e Marche, si costruiscono appositi impianti, gli sferisteri, teatro dei virtuosismi atletici dei protagonisti del pallone al bracciale, che diventano vere e proprie star, con ricchi ingaggi gestiti da impresari che trasformano ogni partita o torneo in evento spettacolare.
foto: Guido Dirani