Pietro Pireddu
Panimundu
· Fabbrica Europa ·
nell’ambito del Festival Fabbrica Europa 2021
Della malva è ben noto il fiore che dà nome al colore. Meno appariscente è il suo frutto verde, nutriente, tondo e schiacciato: il panimundu, “pane del mondo”.
Panimundu si dispiega come una pratica coreografica dove spazialità, sensazioni, senso articolare e energia si modulano attraverso una serie di ripetizioni che divengono possibili solo con l’emergere di uno scarto rispetto all’azione, all’attimo che si è appena esaurito. Questo scarto, spesso minimo, segna una svolta, per quanto lieve, nelle relazioni tra le performer e con chi partecipa dell’evento.
La prossimità tra le interpreti non è mai affettata né diviene uno spettacolare (se non reazionario, di questi tempi) contatto-a-tutti-i-costi. Le relazioni rimangono in atto, visibili in quel moltiplicarsi di dettagli che è dono del senso del tempo compositivo di Pietro Pireddu con Carolina Amoretti, Chiara Casiraghi, Giulia Gilera e il compositore Spartaco Cortesi («Se ci fosse più tempo i dettagli si moltiplicherebbero, ma guardando di sfuggita molto sfugge», ci ricorda in Geografie Antonella Anedda, come Pireddu di origini sarde).
Partecipare dell’effetto-panimundu è fare esperienza di un oggi intempestivo, di un tempo anticlimatico, senza quelle angosce o accelerazioni pandemiche alle quali la ricerca coreografica di Panimundu ha saputo resistere.
Melissa Melpignano
coreografia: Pietro Pireddu
interpreti: Carolina Amoretti, Chiara Casiraghi, Giulia Gilera
musica: Spartaco Cortesi
coproduzione: Fabbrica Europa, Compagnia degli Istanti
con il supporto di PARC Performing Arts Research Centre, Company Blu
con il sostegno di Città Metropolitana di Firenze
Biglietti intero 7€ / ridotto 5€ *
* Over 65, under 18, soci Arci, Unicoop Firenze, Controradio Club, Touring Club Italiano, Lungarno, IREOS, Centro Pecci Prato, Amici di Palazzo Strozzi, studenti universitari, Accademia di Belle Arti, IED, Polimoda, iscritti scuole di danza convenzionate
Per l’accesso è richiesto il Green Pass.
foto: Rebecca Lena