Greta Francolini
Tagliare lo filo
· Residenza ·
La dancemaker Greta Francolini torna in residenza a PARC con la sua nuova creazione Tagliare lo filo.
Il lavoro parte dalla figura di San Giuseppe da Copertino, il santo dei voli, per approdare agli scritti di Angelus Silesius, la rosa è senza perché / fiorisce poiché fiorisce, lei a se stessa non bada / non chiede che la si guardi, attraverso appigli estetici di un universo gotico e barocco che recida ogni legame col quotidiano.
Quello che si (at)tenta, tramite una stasi in movimento, flusso continuo di un’immobilità dilatata e dilagante, è squartare il movimento impedendogli di avere un tempo.
Non si tratta di muoversi con lentezza, di lentezza di azione o di slow motion; non si tratta di tempo dell’azione ma di un non-tempo che continuamente contraddica il tentativo di azione.
Scenografia, suono, luci diventano, senza gerarchie di sorta, strumenti per convertire il corpo-performer in corpo-opera e spezzettare la danza così che perda la sua fonte originale. Questo per ricercare nella danza una possibilità musicale che eviti al movimento di essere il corpo che lo produce evadendo dal proprio essere in funzione di un’eterea presenza costituita da musicalità (non per forza sonora) ma anche visiva.
di Greta Francolini
in collaborazione con Domenico Palmeri
una produzione Tir Danza
con il sostegno di Teatri d’Imbarco_Teatro delle Spiagge, Kinkaleri spazioK, Company Blu